Fregna e figa: Un'altra mamma maiala

giovedì 29 ottobre 2009

Un'altra mamma maiala

La Mamma troia del mio amico

Ero appena tornato a casa ed ero molto stanco a causa degli allenamenti di basket appena terminati e mi ero appena steso sul divano. Non erano passati neanche cinque minuti quando squillò il telefono.
Pigramente e un po’ arrabbiato, mi alzai dal divano e risposi.Niente avrebbe potito prepararmi a ciò che stavo per sentire.. Era Anna, la madre di un mio ex amico con cui avevo litigato (anzi a dire la verità avevo litigato con tutta la sua famiglia) quasi un anno prima, e che non sentivo da altrettanto tempo, che mi chiedeva se potevo passare a casa sua perchè doveva parlarmi di alcuni problemi di suo figlio .Io, che ancora aro molto arrabbiato con tutti loro, in un primo tempo rifiutai, ma lei mi pregò di accettare, così se pur di malavoglia mi misi la giacca e uscii.
Anna è una bella donna di circa cinquant’anni con un bellissimo corpo e carina anche di viso.
Dopo poco arrivai e Anna mi aprì subito e mi fece entrare.Era stranamente sola.Era vestita da casa: un maglioncino rosa di cotone lavorato a maglia con dei fori abbastanza grandi da far intravedere il reggiseno bianco di pizzo che sorreggeva una splendida quarta misura su cui spesso avevo fantasticato e una gonna di jeans che le arrivava a metà coscia. andò in cucina e voltandomi le spalle disse:-scusami per il disordine, ma stavo pulendo il pavimento- così dicendo si chinò per raggogliere lo straccio e io riscii ad intravedere le sue mutandine bianche.
Ci sedemmo in salotto, sul divano, e lei iniziò subito a parlarmi dei problemi del figlio che non riusciva a trovare degli amici, e che era molto solo. Io per cinque minuti la stetti a sentire, ma la sua vicinanza fece risvegliare il mio pene che andò in erezione,e subito iniziai ad osservarle quel suo bel seno prosperoso, mentre il mio cazzo diventava sempre piu duro.
Dopo poco lei si accorse che stavo dando molta piu importanza al suo corpo che alle sue parole, così si fermò e si accorse della mia erezione.Sorrise e e si avvicinò a me mettendosi seduta lateralmente e continuò a guardarmi, prima in faccia,poi in mezzo alle gambe.Io,senza sapere cosa stavo facendo,allungai una mano e le iniziai a toccare quel suo bel seno prorompente.Lei si chinò,tirò fuori il mio pene e iniziò a farmi un pompino da manuale,che mostrava tutta la sua inaspettata esperienza nel campo.Dopo un po’ si fermò,si alzò, e mi disse di alzarmi.Si tolse gonna e mutandine e appoggiò le mani sullo schienale del divano, mettendosi così a novanta.Io iniziai subito a penetrarla da dietro nel suo bel culetto.A quel punto ero praticamente immerso fino alle palle e lei non riuscì piu a trattenersi e iniziò a mugolare e urlare.Quando sentii che stavo per vanire lo tirai fuori e lei senza aspettare neanche un momento, afferrò il mio pene come se fasse stata la mia mano e mi portò in camera.Lì mi buttò sul letto, si tolse maglioncino e raggiseno e mi montò sopra.Mise il mio pene nella sua vagina e iniziò a muoversi, dettando lei i tempi.Godevamo come pazzi ed io ero al massimo dell’eccitazione, ma mi imposi di non veniree di resistere ancora.Lei non mi dava tregua,così dopo dieci minuti le sborrai dentro senza problemi, dal momento che Anna non puo avere figli a causa di un’operazione subita all’utero alcuni anni prima.A quel punto lei si alzò e si sedette all’inizio del letto. Io mi sedetti accanto a lei e le iniziai succhiare quei bei capezzoli,ma non mi accontentai e scesi subito alla sua vagina e presi a leccarla infilando anche un paio di dita.
Dopo poco il mio pene si rizzò nuovamente e così la feci ristendere e le misi il cazzo in mezzo alle sue tettone.Iniziammo così una splendida spagnola.Dopo alcuni minuti sentii che stavo per rivenire così mi fermai, afferrai il cazzo e glielo misi in bocca,sborrando così tra le sue labbra calde.Lei ingoiò tutto lo sperma e a quel punto ci stendemmo sul letto soddisfatti l’uno dell’altra.
Dopo un po’ ci rivestimmo e io me ne andai.
Quel giorno non avemmo rirosto il problema del figlio,tanto c’era sempre tempo per rivedersi…

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