Fregna e figa: Elisa la ninfomane e il rimborso spese

martedì 3 novembre 2009

Elisa la ninfomane e il rimborso spese

Quanto racconto, mi è successo qualche anno fa e vuole essere un omaggio ad elisa, la donna più sensuale con cui ho fatto l’amore una macchina del sesso. l’ho definita ninfomane, non come un’offesa ma come una constatazione. Dopo le incomprensioni iniziali che leggerete,ho scoperto una donna insaziabile, e più di qualche volta mi ha detto “gigi penserai che il cazzo non mi basta mai, ma sei l’unico che mi chiava per farmi godere e non per usarmi come una sputacchiera di sborra” , ma che voleva essere coccolata, oserei dire amata e non usata. dovevamo installare un sistema moderno di controllo qualità in una grande azienda tessile che era già nostra cliente, la clientela per adeguarsi alle richieste della propria clientela, esigeva una qualità maggiore. a me è capitato l’ingrato compito di spiegare alle addette come usare le nuove strumentazioni e come effettuare le procedure. Erano 6 donne di età variabile, ed avendo già una certa esperienza sulle vecchie apparecchiature, era solo questione di acquisire il nuovo metodo di operare.siccome il ciclo produttivo era a turni erano tutte turniste. Per 2 sabati ho fatto, presente tutto il personale tecnico, una lezione teorico-pratica sulle nuove procedure, per poi prelevare campioni nei vari reparti e fare prove pratiche. come in tutte le cose, c’era chi apprendeva in fretta e chi aveva bisogno di più tempo. tra queste c’era elisa, una donna di mezza età “florida” nel senso che aveva 2 tette ed un culo spettacolari.mi avevano messo sull’avviso “troverà una certa elisa, è abbastanza brava, ma ha sempre fame di uomini” il 1° approccio non è stato dei migliori, mi si è avvicinata con lo sguardo da….ha tolto dalla tasca del grembiule uno scatolino di legno, sul coperto c’era scritto non rompas las …l’ha aperto e dentro c’erano 2 palline. “guardi che se lei non ha voglia di fare questo mestiere , lo dica al suo direttore, le palle se le può succhiare” per 2 giorni non mi ha rivolto la parola, seguiva, si applicava con attenzione. mangiavo in mensa, un giorno si è avvicinata al tavolo “scusi posso mangiare con lei ?” . “certo si accomodi” mangiava in silenzio e mi guardava di sottecchi, poi a fine pasto “mi deve scusare per lo scatolino, volevo solo rompere il ghiaccio” ho accettato le sue scuse e ha cominciato a proporsi, una volta mi appoggiava una tetta contro “oh scusi” un’altra volta una chiappa “elisa ascolti cerchi di lasciarmi in pace, sto lavorando, se vuole qualcosa lo dica” altri giorni di gelo poi “scusi mi piace troppo, faccia come vuole ma mi piace” – “quando lavorerà con la testa e non con il culo, ci farò un pensierino” per 2 settimana non ha sbagliato una procedura “vedi che quando t’impegni, sei la più brava di tutte ?” finiva il turno alle 14, in un momento di quiete le ho detto” ti aspetto in macchina alle 18” indicando un certo posto, si è illuminata “è vero o è uno scherzo “ – “non scherzo mai” è salita in macchina a catapulta e siamo andati in un posto tranquillo, aveva una mini ed una maglietta da cui debordavano le tette, grosse,sode con i capezzoli pronunciati “mi piaci ti desidero” le ho preso in mano una tettona baciandola, aveva la bocca a ventosa, mi baciava dappertutto, le ho infilato una mano sotto la mini, aveva degli slip ridotti e le ho palpato la figa, ha aperto le cosce “fammi almeno un ditalino” la figa era già umida, ci baciavamo e le ho fatto un lento ditalino, intanto il mio socio si era impennato si muoveva per aprirla meglio, le ho messo dentro 2 dita, ha aperto lo zip “ohh com’è bello duro” si è abbassata infilandoselo in bocca, con una voracità incredibile me lo succhiava, vedevo la testa andare su e giù velocemente, la sditalinavo con furore e si bagnava, non sapeva la ragazza che per farmi venire…”ma tu non vieni mai, mi fa male la mandibola” – “non sei una gran succhiatrice” non ha risposto ma forse offesa si è trasformata in una ventosa finchè le ho sborrato in bocca, se l’è tenuta un po’in bocca per poi deglutirla “dimmi come ti chiami” – “resti tra noi, mi chiamo gigi” – “che bello gigi se sei così lento a venire anche quando chiavi, mi farai divertire” l’ho baciata sulla bocca, c’erano le mie tracce…le ho rimesso 2 dita in figa e mi smanacciava il cazzo , quando l’ha sentito indurirsi si è abbassata “te lo bagno bene” ho abbassato il suo schienale le ho sfilato gli slip, aveva una figa con pochi peli piccola, stretta se l’ è aperta con 2 dita “dai infilamelo” ho tolto i calzoni e l’ho montata alla grande, era un ciclone anche con la figa, accompagnava le mie penetrazioni facendo uscire quasi tutto il cazzo per poi farselo sprofondare dentro “ohh gigi che bello, finalmente un cazzo che mi sa lavorare” abbiamo continuato a chiavare con un ritmo intenso “sììì gigi che bello, come me lo gusto hai proprio un bel cazzo duro” la sentivo bagnarsi sempre più “vengo dentro o te lo tolgo” – “ noo, dentro dentro prendo la pillola” ma prima di venire ce n’è voluta “gigi ti prego sborrami dentro non vieni mai, che bellooo, vengoo, ancora, ancoraaa, vengooo” e si è schiacciata contro me per ricevere la sborrata. L’ho lasciato dentro a smollarsi, era sudata, ma era il piacere vivente “che bellooo gigi, come mi hai fatto godere,e pensare che ti avevo detto di non rompermi le palle, scusami, adesso te le ho svuotate” – “elisa quando possiamo fare la prossima” era raggiante “sono stata così brava a farti godere” – “sei stata magica, ma ti voglio provare ancora” ci siamo baciati “tu dove dormi” le ho detto dove “se vuoi e se puoi stasera vienimi a prendere alle 20” l’ho accompagnata vicino a casa sua “ti aspetto qui”. l’ albergo era in un paese vicino, mi sono fatto una bella doccia e sono sceso a cenare. ho avvisato il proprietario che avrei avuto un sopite, mi ha fatto l’occhiolino “va bene entri dal retro, nessuno la vedrà ” alle 20 ero ad attendere elisa, è entrata in macchina e sono partito a razzo. non abbiamo parlato, mi teneva la mano quando poteva, siamo entrati in albergo e in camera. ci siamo spogliati in silenzio “come sei bella elisa (era una mezza bugia, ma visto che me la prestava gratis…) sei da ciucciare tutta “ mi sono steso sul letto e si è adagiata su di me, ha preso una mia gamba tra le sue, le palpavo quel bel culo, sodo, mi schiacciava le tette sul torace e ci baciavamo con passione. “dammi una bella ciuccia in bocca” si è alzata fino alla mia bocca, che tettona grossa, le succhiavo il capezzolo turgido, le ho infilato un dito nella figa, si è irrigidita per poi rilassarsi, la sditalinavo piano ma in profondità, cominciava a bagnarsi “stai già venendo” ha fatto sì col capo “elisa sei capace di fare smorzacandela” – “so fare di tutto, voglio solo godere” si è presa il cazzo in mano e se l’è infilato nella figa con una lentezza esasperante, aveva gli occhi socchiusi e diceva “oh che bello, che bel cazzo” si è fermata contro il mio addome “gigi mi hai riempito tutta la figa , poi ha cominciato a cavalcarmi, lentamente, lo faceva uscire quasi tutto per poi infilarselo, vedevo quelle tette ballonzolare, quando potevo le ciucciavo “gigi che piacere che bel cazzo che hai” sono riuscito a infilarle un dito nel culo e movendosi se lo faceva entrare “nooo, così mi distruggi” abbiamo continuato così finchè le sono esploso nella figa inondandola, si è piegata su di me, era sudata e ansimante “che piacere gigi..mi hai svuotato” per qualche minuto è rimasta senza parola, era scossa da scariche di piacere, vedevo l’addome esplodere, sobbalzare, qualcuno penserà che esagero le ho chiesto se stava bene, ha fatto di sì col viso, l’ho coccolata ,quando si è calmata l’ho baciata e palpata. “gigi, tu sei l’unico uomo che mi chiede se sto bene dopo aver fatto l’amore, godo così tanto che non sento altro” ma quelle tette erano una calamita. mi è venuto in mente un detto delle nostre parti : “bocca da pompini, figa da casini” ecco elisa era il detto impersonificato. Le ho asciugato il sudore, ma non era ancora sazia “elisa ne vorresti fare un’altra” – “ credi che sia venuta qui per fare solo così poco” l’ho girata a pecorina, quel culo maestoso era una calamita….prima le ho strusciato il cazzo sulla figa poi gliel’ho aperta che figa stretta !!! ho lasciato puntata la cappella facendola pulsare “sìì gigi entra lo voglio” ha appoggiato le braccia sul letto alzando il culo e me la sono scopata alla grande “sììì gigi come lo sento, dai pompa, pompa” l’ho cavalcata con tutte le forze che avevo “gigi sto già venendo” le ho ficcato il pollice in culo “noo gigi ho il culo vergine” ma l’ho lasciata dire e tra cazzo e pollice non ho mai visto una donna accompagnare una pecorina con tanta passione, era scatenata, le tenevo il culo per spingerlo dentro tutto, ma ci pensava lei, quando lo sentiva tutto dentro “fermati”e spingeva indietro per sentire quello che non poteva, più dentro di così… aveva la figa che era un lago “gigi vengooo, ancora, ancora, vengoooo, sborrami dentro la vogliooo, vengooo” le ho inondato la figa. abbiamo rallentato insieme il ritmo, ho messo un asciugamano per tappare la figa e mi sono sfilato. “elisa sei meravigliosa, non mi ricordo di aver fatto sesso con un simile ciclone” – “sai gigi tutti vorrebbero chiavarmi solo per svuotare i coglioni ,ogni uomo che ho provato mi ha deluso, mi sborrano dentro e non mi dicono neanche grazie, tu mi tratti come una donna, chiavatrice, ma donna” e piangeva sommessamente. l’ho abbracciata, coccolata, accarezzata “e tu non darla a nessuno” – “non sono capace ho troppa voglia di cazzo” le ore erano volate e all’indomani doveva iniziare alle 6. si è lavata e l’ho accompagnata a casa. per tutto il tragitto non ha detto parola, mi teneva abbracciato, e questo erano più di 1000 parole. Quella settimana abbiamo fatto l’amore ogni sera ed ogni volta facevamo qualcosa di nuovo. una sera si era messa in posizione di pecorina, ma volevo incularla, quel culo maestoso lo desideravo. Le ho fatto passare un dito tra le chiappe soffermandomi un attimo sul buco per poi scendere sulla figa per sditalinarla, le ho fatto scendere un po’ di saliva sul culo e gliel’ho massaggiato entrando col dito, “gigi ti prego non l’ho mai fatto” le ho infilato il cazzo nel culo “elisa ascoltami spingi come se dovessi cagare, ma piano” mi ha ascoltato e il buco si è schiuso , ho infilato la cappella “adesso chiudilo, lo succhierà dentro te da solo” le ho fatto fare questo movimento 2 o 3 volte e il cazzo era tutto in culo. “hai visto elisa ce l’hai tutto dentro senza soffrire” le ho messo un dito in figa e le pompavo il culo delicatamente, dolcemente “ti faccio male elisa” – “nooo com’è bello che scema a non averlo mai preso in culo, ma tu sei così delicato “ mi muovevo velocemente. vedevo quel culo sbattere da tutte le parti “ohhh gigi il paradiso che piacere, mi sto bagnando anche la figaa” ma per me venire è sempre tardi “gigi mi stai distruggendo, sborrami dentro sono sfinita” e le ho allagato il culo. era scossa da movimenti incontrollati, l’addome le sobbalzava ma era fatta così – “ohh tesoro che piacere !!! mi hai rotto il culo ma che lussuria, tu non mi crederai ma è la 1° volta che lo do via. sei il solo che mi ha trattato da donna e non da troia” non riusciva a continuare per l’emozione “ tutti volevano solo incularmi per il loro sporco piacere.” si è accasciata sul letto, la coccolavo e baciavo. mi accarezzava “che bello gigi, che piacere” povera elisa l’avevo distrutta ma se l’era goduta. purtroppo abbiamo potuto far l’amore solo 2 settimane, quando lavorava al mattino, ma ne abbiamo fatte non so quante. L’ultima sera le ho detto “elisa è venerdì, domani torno a casa e non ci vedremo più” ha pianto a dirotto, “gigi te l’ho detto sei stato l’unico uomo che mi ha trattato da donna e non come una troia da monta “ – “se lo desideri, cercherò di lasciarti un bel ricordo” ma era esausta e tristemente l’ho lasciata. ho poi saputo che pochi anni dopo un male terribile l’ha ridotta ad una larva e se penso a quanto era florida e quanto mi ha fatto godere…c’est la vie…come dicono i francesi

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